mercoledì 3 settembre 2008

La Gambetta di Lorenzo dei mercanti - Ora più vicina

Nello scorso posto con video non si vedeva bene la Gambetta di Lorenzo? Ecco rimediato il misfatto! Ieri sera al concerto dei Mercanti al Palasharp ero dotato di mezzi di ripresa più decenti!


mercoledì 20 agosto 2008

La Gambetta di Lorenzo

Per chi si fosse chiesto cosa fosse la Gambetta di Lorenzo dei Mercanti (di Liquore) nei ringraziamenti in coda al papiro di laurea di della dottoressa Laura può averne un piccolo (direi piccolissimo viste le dimensioni del video) assaggio qui sotto. Se osservate il cantante/suonatore centrale (il suddetto Lorenzo) potrete intravedere la sua gambetta che si muove a tempo di musica. L'audio è pessimo, ma i mezzi disponibili alla sessione 'Live in Cucciago' erano scarsi e di fortuna...

martedì 1 aprile 2008

Cosa manca alla festa del Papiro di Laurea? La torta di riso...

Ecco il nostro Marcopino che si improvvisa barista, durante la festa che ha visto la lettura del papiro di laurea di Laura. Purtroppo le specialità della casa sono soltanto due....

sabato 23 febbraio 2008

Come si scrive un papiro?

Non penso che per scrivere un papiro di laurea ci sia una tecnica standard, mettete insieme un po' di amici (delle varie fasi della vita del laureando), raccogliete pettegolezzi vari, rimembrate tutte le situazioni imbarazzanti che ha vissuto, dotatevi di barilotto di birra e cominciate a comporre...

Per avere un'idea del lavoro, ecco qui di seguito una delle prime bozze del Papiro di Laura, da confrontare con la versione definitiva, recitata nei vari video:

PAPIRO LAU

Franco, o Franco! Che c’è Maria Rosa?

Su, vieni qui, devo dirti una cosa.

In TV non c’è nulla, fuori si gela,

che ne diresti di dare un morso alla mela?

E il professore, domandandosi spesso

“riuscirò mai a fare del sesso?”

Non se lo fece ripetere ancora

E si accovacciò sulla sua signora.

E dall’unione di ‘sti due portenti

Non potevan che uscire talenti

Ma “perfezion si raggiunge con pratica”

E la prima volta venne fuori una chiavica.

25 giugno 1982

Quel giorno al sole coceva anche un bue

E poiché c’era sciopero generale

Il Franco disse “ci sarà qualcuno all’ospedale?”

Confortato infin nel trovare un dottore

Quando vide sua figlia gli venne un malore,

e guardandola esclamò “o mammasaura!

troviamole un nome, chiamiamola Laura”.


Dovendo avviarla da qualche parte

fino da piccola l’iniziarono all’arte,

ma quando provava col suo pianoforte

a tutto il palazzo veniva la morte.

Pietà! disse un giorno un esausto vicino,

già sopra c’è Brevi con il suo violino.

Perfino ginnastica artistica avevan tentato,

ma per fortuna l’esperimento fu abbandonato.


Fin dai banchi delle elementari

Laura metteva a punto i suoi progetti famigliari.

“i miei figli – diceva – i bimbi Gilardi

Dovranno avere vestiti gagliardi”

Non Armani, Valentino e nemmeno Versace

La stilista prescelta era ben più capace,

ancor oggi nella scatola “caran d’ache”dei pastelli

son nascosti disegni di tutine e patelli.


La sua infanzia non fu solitaria nemmeno un momento

La tribù del condominio rosso era un vero portento

Al cancellone si radunava tutta via San Carlo

6 minuti in ritardo: a loro il Don concedeva di farlo.


Così giovane con le sue amiche fece la prima vacanza

Ma alla serata in discoteca non si concessero neppure una danza

“ne bianco ne nero, ma soltanto vero”

Cantavano prendendola per il culo il giorno intero

“ne nero ne bianco ma soltanto Gianfranco”

La sue improbabile passione per mesi tenne banco.


Al Ginnasio il primo impatto fu con la Gioacchini

Due volte a settimana capitavan compitini

Ma con la Paola e la Pisci formò le Tre Grazie

Che di versioni non furon mai sazie.

Poi c’era Coviello che faceva etciù

Sputacchiando i suoi libri di saliva e tabù.

Al liceo fu colpita dal bel tenebroso,

Rovi con lei fu sempre molto affettuoso.

E quando l’Alessia veniva cazziata

Se la godeva come una dannata.

Della prof Giura fu grande seguace

Con l’Asinelli non si diede mai pace.


Suo passatempo era narrare

Storie che a bocca aperta facevan restare

Protagonista era la famiglia Alagna

Per lei ogni nuova figura di merda era una cuccagna.

Ogni volta che conosceva qualcuno

La zia australiana era il racconto numero 1

Poi c’era la pula e il bagagliaio con dentro l’ascia

Quando la racconta tutte le volte si sganascia.

E ancora quella volta che in Grecia la Maria Rosa

S’era intesa col macellaio e tutta orgogliosa

Muovendo le braccia e battendosi il petto

S’era portata a casa un polletto!


Ma il suo vero impegno importante

Era la domenica a messa accompagnar la cantante.

Si sedeva dietro l’organo prima della funzione

E per tutto il tempo con la Simo facevan le coglione.

Noi eravam contenti che dell’organo avesse preso possesso

Nessuno sopportava più di vederci Nalesso.


Il suo rapporto coi motori non è mai stato idilliaco

È scritto persino tra le stelle dello zodiaco:

del Cancro non ci son mai stati piloti famosi

e i suoi primi tentativi al volante furon quasi disastrosi.

Ricordiamo tutti quel campo da calcio

Dove perlomeno non c’erano ostacoli d’intralcio:

i piccoli calabresi lì provarono a guidare

lei, quasi patentata persino da Mirko si fece superare.

Coi vigili in strada non ci fu mai un buon rapporto

Quando la fermò Maria Lucia fu presa da sconforto:

“patente, libretto e anche assicurazione”

Ma poi finalmente potè arrivare a destinazione

Però proprio lì si accorse che le mancava la patente

E inviperita accusò: “me l’ha rubata quella demente!!”

Stava già per tornare dalla birreria

Minacciando una denuncia contro Maria Lucia

Quando per fortuna la Marti sconvolta

Ha visto la patente sotto il sedile e l’ha raccolta.


Ogni anno nuove storie da mille e una notte

A fine agosto iniziava il periodo delle sue cotte

Luogo interessante ed ameno è Motticella

Non correva il rischio di restar zitella

La prima avventura fu Fabio di Campi Bisenzio

Ma il suo bacio galeotto non passò sotto silenzio

Prima papà Franco da geloso calabrese

Non volle farla uscire per almeno un mese,

poi a settembre la tre giorni sulla concupiscenza

con calde lacrime le sconvolse l’esistenza.

Pensando che la parentela giovasse un pochino

Del don pensò bene di puntare il nipotino.

Ma ben presto si scoprì il suo sapore

Quanto un cetriolo mostrava il suo ardore.

Sulla sua Calafrica poi brillò la stella di Nino

Lei era adolescente, lui poco più che un bambino

Laura, questa volta, scelse una storia platonica

E a rimetterci non fu solo la bolletta telefonica.

Nella stagione di Nino l’incravattato

Durante la vacanza di un capodanno imbiancato

Una notte si levò un trillo chiaro ed argentino

Era della Laura il telefonino:

“oh, che carino!” esclamò intenerita

Ma la stanza delle amiche si svegliò imbufalita.

La notte seguente la terra prese a tremare

Ma la di lei preoccupazione era salvare il cellulare.

A Milano, dal binario 5 partivano le loro passeggiate

Sempre in compagnia degli amici truzzi di Bollate

E dopo qualche mese il poveretto si era stancato

Che in tutto quel tempo non avessero nemmeno limonato

“peggio che un guinzaglio, tu mi metti la cravatta”

Così mollò su due piedi una Laura stupefatta.

Col senno del poi pare che la cravatta non la rimpianga

La Lau fu rimpiazzata dalla Fra e dal suo tanga:

la nostra per anni invidiò quell’indumento così poco ortodosso,

tant’è che l’Amedea gliene comprò uno di pizzo rosso.

Da anni aveva uno spasimante segreto

Di Voceamica il direttore indiscreto.

Il corteggiamento però, stavolta non fu eterno,

perché la Laura cedette che non era ancora inverno.

Il tempo volava fra i due innamorati

Ma forse chissà?, si eran sbagliati.

Al lunedì era crisi assicurata

Dopo il coretto ci tirava una menata.

Otto mesi durò tra i due l’unione

Dopo la terza prova si annunciò la separazione


Alla matura beffardo fu il destino

Al 100 mancava soltanto un punticino.

E per riprendersi dalla delusione

con la Marti si fece un gran bel viaggione.

Andavano, andavano, non eran mai ferme

Finchè si trovarono ad Abano Terme.


A settembre tentò di entrare alla Statale

Ma la prese in quel posto in maniera brutale.

con lo stupore della Maria, la sua vicina

provo’ anche veterinaria, oltre che medicina!

Al San Raffa invece arrivò tra i primi venti

Iniziando la carriera a spese dei parenti.

Rinunciò a veterinaria e per gli animali fu uno spasso

mentre per Franco e Mariarosa fu l’inizio del salasso!!!!

frequentando le lezioni di fisica e biologia

anche non capendo un cazzo si trovo’ in compagnia:

in ultima fila si piazzo’ ben presto

e li’ ci rimase fino al sesto.

tra gli esami del 1° anno, per lei calabrese

lo scoglio piu’ duro era l’inglese

con nikj, paola, ele e antonello il modello

fini’ nel gruppo “d”, quello più bello.

e nel bel mezzo delle lezioni

iniziarono le rivelazioni….

ci parlo’ di antonino e delle loro effusioni

facendocene veramente due grossi maroni!!!!

al corso di anatomia si appassiono’ dell’uccello

tant’è che all’esame sapeva solo quello

e fisiologia, poi, le piaceva così tanto

che il kandel in inglese lo tradusse tutto quanto

i suoi schemi arrivarono anche in veneto, via posta

ma ciò nonostante quell’esame fu una vera batosta.

…..


e proprio in quell’anno di cambiamenti

cupido colpì i suoi sentimenti

ad un matrimonio scoccò la scintilla

quando noto’ “il fabri” e la sua anguilla

con gli occhi assetati e la lingua di fuori

tra i due, non c’è dubbio, fu asso di cuori

la voglia, gli ormoni e litri di vino

le fecero subito dimenticare (almeno per un po’) nino.

Con la Simo una sera aveva appuntamento

Nell’attesa si trovò con il Fabri un momento.

All’arrivo l’amica rimase a mano alzata..

Li sorprese durante la prima limonata.

Così i due iniziarono gli appuntamenti

anatomia approfondivano felici e contenti

e per scopare in tranquillita’

Laura decise di trasferirsi in citta’!

.

Ci fu subito dopo la prima vacanza col moroso
Andarono in Turchia e fu qualcosa di strepitoso.
Li inizio' subito a far pratica di dottoressa
curando la febbre di Fibra stette in casa come una fessa
Dopo 5 giorni di clausura
Pero' di uscire ebbe premura
Con gli occhi da cerbiatta prego' il fabri di guarire
"mica ho fatto questa vacanza per poterti accudire!!"
Insomma tra la febbre di Fabri e Giovanni con la cagarella
Fu l'unica a tornare a casa bella bella
Solo il guidare lasciava un po' a desiderare:
mollare il volante a lei voleva dire di molto ritardare
Affronto' un'autostrada di rettilinei tutta piena
E nonostante tutto arrivammo tardi di 5 ore appena
I camion non voleva mai superare
Ma col suo sguardo dai camionisti si faceva perdonare.
(Non possiamo qui non menzionare
una cosa che solo ad una quaglia poteva capitare:
quando solo per pieta' non si prese due ceffoni,
perche' l'auto si incastro' e si sollevo' tra due panettoni!)
Molte altre ne fece quell'estate:
dimenticò le borse della spesa già profumatamente pagate
Ma di questo, a dire il vero, la colpa va divisa a meta'
Anche se ora, prendere per il culo lei, e' la nostra attivita'

Di vacanze ne fece ancora tante
Ora non possiamo raccontar di tutte quante
Delle sue cazzate però ne abbiam piena la memoria
Continueremo dunque ancora con questa storia:
non chiamatela mai a casa alle otto e mezza
delle parole che dite potrebbe non cagarne nemmeno mezza
a quell'ora la sua vita si ferma davanti al televisore
via tutti via tutti, c'e' un posto al sole
fortuna che a pranzo lavora o fa le sbobine
se no si guarderebbe anche centovetrine
di questa passione le coinquiline ha contagiate
e ora la sera tutte guardano Franco innamorate.

Le sue coinquiline eran due tipe organizzate

e soprattutto pulite e ordinate

con gli anni quel trio fu cosi’ garantito

che grazie alla bindi ora faranno un dico.

Si era sotto il regno di Fanfulla da Lodi

In quel palazzo c’erano persino i custodi

Ma una paura inspiegata avevan le tre

Se suonava il citofono persin di chiedere chi è.

Così una sera, avendolo saputo

Suona il Robi fingendosi uno sconosciuto:

“è per la signora Castoldi, porto una pizza”

Risponde la Laura che si terrorizza.

Cosa le sia passato per la testa proprio non so

Perché non riuscì a rispondere altro che “eeeh…eeeh….no!”.


al governo in quell’anno c’era ancora berlusconi

e laura c’era sempre in tutte le manifestazioni

al firenze social forum protestava per la guerra

in piazza s.giovanni a roma per l’effetto serra

alla perugia-assisi ce l’aveva coi ciellini

e a milano, cazzo santo, con casini, bossi e fini.

“ora e siempre, resistenza!” ripeteva la compagna

circondata con passione da tutta la famiglia alagna.

Con lei parlar di politica dava soddisfazioni
Specie e soprattutto in tempo di elezioni
E quando iniziava polemica nessun la potea fermare
Nemmeno se la provate con le cinghie a legare
Quando iniziava con "porca puttana" mi sono rotta i … Maroni
State sicuri che parlava di lui, proprio Berlusconi
allo sciopero generale mentre urlava “silvio fascista”

decise che era l’ora di fondare “l’altralista”

aiutata dai compagni, senza troppe esitazioni

in “vita e salute” laura vinse le elezioni.


……

da via fanfulla da lodi, con estrema destrezza

arrivarono in via crescenzago passando per i fortarezza

quell’appartamento alle tre sembrò così conveniente

che alle crepe e alle tubature non furono molto attente

nemmeno lo spazio pareva così ristretto

“dormiremo in 2 in una piazza e mezzo, nel sottotetto!!”

eppure oramai ci sono affezionate

alle merde di piccione e alle bollette salate

al vicino rompiballe e a quello trombaiolo

e agli scarafaggi che passeggiano nel suolo…

tra le lezioni e qualche festino

laura beveva giu’ litri di vino

poi la mattina nonostante l’acidita’

prendeva la bici e andava in universita’:

lungo quella strada, cari signori

laura ne fece di tutti i colori!

in una curva dietro l’ospedale

la ciclista dapprima perse il pedale

poi distrusse la bici in una caduta

consolandosi infine con una grande bevuta.

la nuova bicicletta era rossa laccata

…. peccato che presto gliel’hanno rubata!

ma lei non molla, e noi ci chiediamo, da buoni amici

“ quanto cazzo durera’ questa nuova bici??!!?”

Se dovesse ricapitare un'altra volta
Ripetera' la solita solfa
quando e' in difficolta' strilla, con voce che stride,
"Oddio, adesso mia mamma mi uccide"
la usa sempre quando non sa piu' cosa fare
ma oramai tutti la mandano allegramente a cagare..


ormai all’universita’ era una vera potenza

da quando dalla sua parte aveva la “provvidenza”!

sotto esame con la paola e con l’umore disperato

il ripasso di caccivio era sempre assicurato

e con “malattie infettive in 5 giorni!” come motto

si sentivano invincibili anche se si cagavano sotto…

passavano i mesi e arrivava il giorno

in cui puntualmente fabri si levava di torno:

ad ogni partenza la laura piangeva

ma dopo due giorni lei gia’ lo sapeva

che tutti i suoi uomini senza tanti preavvisi

l’avrebbero ancora una volta messa in crisi:

sognando scopate che nemmeno una cubista

nelle sue uscite serali e’ strano che resista!

e in tutti questo casino…..

beh…… ci scappava sempre un messaggino

che “casualmente” lei inviava a nino.

e ogni mattina con una “splendida giornata”

l’alberto le faceva la sua serenata

ma anche in universita’ ci fu un piccolo sbandamento

di cui, in questo momento, evitiamo ogni commento.

ma quando alla fine tornava il viaggiatore

bastava uno sguardo per ritrovar l’ardore…

come un’Edera gli si avvinghiava addosso

e il Fabri ne godeva a più non posso.

...

(Kenya...)

...

Ma ora che la abbiamo ben ben sputtanata
Concedeteci qualche ruffianata
Ora ubriaca dopo un litro di vino la vediamo
E di questa dottoressa non sappiam piu' se ci fidiamo
La abbiamo incontrata anni or sono che era una babbazza
E ora ci troviamo davanti ad una grande bonazza
Vestita per bene e' proprio una gnocca
Fabri attento che qualcuno la tocca!
Con tanti sogni nel cuore, alcuni dei quali scottanti
Le auguriamo di realizzarli tutti quanti
Una cosa sola non deve mai cambiare

La fede politica sempre quella deve stare
Ora si gode il riposo meritato,
pochi giorni e il reparto e' ricominciato
ma ora andiamo di vino ad ubriacare
una bellissima dottoressa dobbiamo festeggiare.




SI RALLEGRANO:

Mamma Maria Rosa, papà Franco, il fratello Mirko, il moroso Fabri Fibra, nonno Marcello e nonna Irma, i cugini Clara, Giacomo, Pietro, Chiara e Marghe, i cugini di Padova e tutti i parenti d’Italia e d’oltreoceano, unitamente ai terroni del Nord e del Sud. Tutti gli amici di sempre: Simo, Luca, Marti con Marti's, Ela e Roby, Sara, Elisa, Fra e tutti gli imparentati, tutto il San Carlo e i condomini rosso, giallo, bianco, marrone e anche la casa dell'Elisa Fiore. Paola e Pisci con il liceo Volta, Paoli e Sari con la famiglia Castoldi e la famiglia Saabel, tutti gli amici dell'università, Norby, unitamente a tutti i travoni di Ville Turro. . La Cascina Gatti, specialmente via Marx compresa la Felice Provvidenza, gli amici da Legnano a Bergamo, da Bollate a Frocinone. L'isola di San Servolo, Oscar da New York, la signora che vende tamales e le statue non trovate di Central park, nonche’ quella della liberta’, anche lei missing. QUALCHE NOME DEL KENYA. La suor Rosaria e la maestra Paola, Cisl, Argh e Arghini. Lo Zecchino d'oratorio, il suo pianoforte, compresi gli spartiti dei 4 mani, Dario, Andrea Balestrini con Silvia Bernasconi e Alessia Riva e le sue pasticche «per tenersi su». Il suo compleanno al 25 e Valerio Molteni che si è sposato il giorno prima. La Moranera e Lorenzo dei Mercanti con la sua gambetta su e giù. Pietro vigile, Nancy Brilli e tutto il gruppo censimento, Vittorio Agnoletto e la sua preziosa raccomandazione. Nientepopodimenochè San Raffaele del Monte Tabor e san Luigi Verzè di Segrate-Milano 2, il presidente della Camera Fausto Bertinotti, il sindaco Letizia Moratti e Filippo Penati con tutta la giunta provinciale e gli amici Silvio Berlusconi, Bettino Craxi e Licio Gelli. Le città del Veneto, le suore celesti, chi è Tatiana e le altalene di Vicenza, lotta dura senza paura, la cabina del telefono della piazza di Caccivio, la Panda bordeaux del vicino, l'ormai rottamato furgone, le melanzane sverginate, i cetrioli e l'insalata tutta, il pane e salame e la birra del Giovedì santo, e soprattutto... Francesca, Giovanna e Maria Lucia!!




venerdì 21 dicembre 2007

Papiro di Laura - Ottava puntata

Ebbene sì, il video (finalmente, dirà qualcuno) è giunto alla sua conclusione! Ma non finisce qui il blog! Nel materiale video di coda potrebbe saltare fuori ancora qualche racconto ;-)



Seguirà poi la pubblicazione delle foto (del papiro e delle persone) e della bozza del papiro!

giovedì 13 dicembre 2007

Il Papiro di Laura - Settima puntata

Dopo che il volto della dottoressa Paoli ha spopolato, portando il video che si apre con il suo screenshot al vertice della classifica dei più visti, ecco a voi la settima puntata, che comincia ad avviarsi verso la conclusione del Papiro.

venerdì 7 dicembre 2007

Laura Papiro - Sesta puntata

Cosa si nasconderà in questo sesto episodio che vede la dottoressa Paoli in bella vista, allegra almeno quanto la nostra eroina Laura? Let's have a look!